I principali artisti fabrianesi
Allegretto Nuzi (Fabriano 1315 circa - Fabriano 1373)
Probabile allievo del Maestro di Campodonico, andò a Firenze nel 1346; nelle prime opere fabrianesi, dopo il ritorno, risente dell'influenza toscana di Bernardo Daddi e di Maso di Banco. Più tardi l'artista si accostò alla cultura orvietana e senese, oscillando tra la linda narratività delle Storie di San Lorenzo (cattedrale di S.Venanzio a Fabriano) e la monumentalità solenne e minutamente decorata delle pale sacre (Pentittico e Trittico della pinacoteca di Fabriano).
Gentile da Fabriano (Fabriano 1370 circa - Roma 1427)
Giovanni di Niccolò detto Gentile da Fabriano, fu l'interprete più eccelso dell'arte tardogotica. Le sue opere furono apprezzate e contese da tutti i più grandi committenti del suo tempo. Dopo l'iniziale formazione lombarda, trasferì la bottega a Venezia, da dove raggiunse molte altre città italiane nelle quali fu chiamato a lavorare: Brescia, Firenze, Siena, Orvieto, Roma etc. Le sue opere sono conservate nei più grandi musei del mondo; nella città natale, ove il pittore ritornò brevemente nel 1420, si conservava la pala d'altare (oggi nei musei statali di Berlino), il grandioso Polittico Valleromita e lo stendardo è invece diviso tra il Getty Museum di Malibù (Los Angeles) e la collezione Magani Rocca di Traversetolo (Parma). Il suo capolavoro assoluto è "L'adorazione dei Magi", visibile nella Galleria degli Uffizi di Firenze.
Antonio da Fabriano (? - Fabriano 1489)
Attivo nella seconda metà del sec. XV, è uno dei maggiori pittori del '400 marchigiano. Documentato a Genova nel 1448, dove si formò a contatto con Donato De' Bardi e le opere dei maestri fiamminghi come Van Eyck, il capolavoro di Antonio è il "San Girolamo nello studio" (1451) oggi nel Museo Walters di Baltimora. A Fabriano sono visibili opere di Antonio, nell'atrio di Palazzo Baravelli (p.zza G.B. Miliani) e in Pinacoteca.
Edgardo Mannucci (Fabriano 1904- Arcevia 1986)
Uno dei più grandi scultori del '900 italiano. Trasferitosi a Roma nel 1927, frequenta lo studio dello scultore Quirino Ruggeri.
Frequenta poi Cagli, Afro, Burri, Caporossi e Colla. Con questi ultimi due artisti aderisce nel 1952 al "Gruppo origine". Dopo la seconda guerra mondiale, la sua attività artistica segna il passaggio dal figurativo all'astratto, interessato ad esplorare il dialogo tra la materia e l'energia. Visse gli ultimi anni di vita ad Arcevia. Le sue opere, mescolano metallo, pietre, vetri, traendone sculture dominate da una straordinaria energia dinamica.
Frequenta poi Cagli, Afro, Burri, Caporossi e Colla. Con questi ultimi due artisti aderisce nel 1952 al "Gruppo origine". Dopo la seconda guerra mondiale, la sua attività artistica segna il passaggio dal figurativo all'astratto, interessato ad esplorare il dialogo tra la materia e l'energia. Visse gli ultimi anni di vita ad Arcevia. Le sue opere, mescolano metallo, pietre, vetri, traendone sculture dominate da una straordinaria energia dinamica.
Quirino Ruggeri (Fabriano 1883 - Roma 1955)
Emigrato in Usa come sarto, rientra a Roma intorno al 1920 e completa la sua formazione artistica da autodidatta. Fra i protagonisti della storica mostra "Valori Plastici" (Roma, 1927), fu uno tra i più apprezzati esponenti della scultura figurativa e monumentale italiana. Nella produzione pittorica si interessò del linguaggio figurativo astratto.
Guelfo Bianchini (Fabriano 1937 - Roma 1997)
Uno dei più apprezzati interpreti del surrealismo italiano.
Giuseppe Uncini (Fabriano 1929)
Allievo di Mannucci ed uno fra i più noti scultori italiani viventi, nelle sue opere sperimenta l'utilizzo dei materiali più vari, come cemento, mattoni, ferro.
Roberto Stelluti (Fabriano 1951)
Uno dei più importanti incisori italiani, mantiene ancora il suo laboratorio a Fabriano nell'ex convento di S.Onofrio (Via Gentile, 44).
Aurelio Ceccarelli (Fabriano 1924)
Attivo lungamente all'estero, Ceccarelli è un interprete molto noto della grande tradizione dei muralisti sudamericani.
Roberto Moschini (Fabriano 1937)
Sottile combinazione di artista e ricercatore, dal 1956 partecipa a mostre di carattere nazionale ed internazionale per la pittura, scultura e grafica con permanenze di lavoro in tutto il mondo, da New York a San Paolo del Brasile, da Berlino a Melbourne (Australia), da Montevideo (Uruguay) ad Alma-Ata (Kazakistan).
Sirio Bellucci
Lungamente attivo a Roma, la sua arte è nota per l'intensa espressività poetica.