Fabriano 5 gennaio 2006
Dichiarazione Sorci in risposta a D'Innocenzo
In relazione a quanto pubblicato dal Corriere Adriatico con il titolo "Appalti pubblici, i dubbi di Forza Italia" il sindaco Roberto Sorci dichiara quanto segue:
"Il consigliere D'Innocenzo dovrebbe sapere che i bandi per gli appalti pubblici non vengono predisposti dal sindaco come peraltro indica chiaramente la legge. Le ipotesi, allora, sono due: dopo tre anni non ha ancora compreso l'abc del consigliere comunale e allora dovrebbe trarne le conseguenze, o, più probabilmente, fa finta di non sapere ben sapendo di dare al cittadino una falsa informazione; ciò è oltretutto scorretto .
I bandi vengono predisposti dalla struttura comunale per obbligo di legge, in quanto da anni il potere della gestione è separato da quello politico, e tendono ad ottenere risultati ben precisi in relazione all'oggetto dell'appalto.
Nel caso dell'appalto per la pulizia dei locali comunali così come per altri tipi di appalto l'iter previsto dalle norme di legge segue logiche molto precise che peraltro, contraddicendosi, lo stesso consigliere di Forza Italia sottolinea allorquando dichiara che "dal punto di vista legale il discorso non fa una grinza".
I cittadini possono stare tranquilli: obiettivo dell'Amministrazione comunale è sempre quello di raggiungere il miglior risultato nel rapporto qualità/prezzo, vale a dire costi da sostenere rispetto ai risultati da raggiungere. Ed è per questo che ci si deve rivolgere a ditte che abbiano le qualità necessarie.
A questo proposito voglio aggiungere che il bando a suo tempo predisposto dal settore "Servizi finanziari" del Comune prevedeva una cauzione particolarmente alta proprio per tutelare i lavoratori in caso di inadempienza della ditta vincitrice dell'appalto. Vecchie situazioni verificatesi anche nella nostra città hanno fatto scuola.
E che dire, inoltre, del limite posto alla residenza delle ditte partecipanti limitato ad appena cinquanta chilometri da Fabriano proprio per determinare il massimo radicamento sul territorio?
Una domanda, infine, nasce spontanea viste le inesattezze delle sue dichiarazione. La sua stessa affermazione "che dal punto di vista legale il discorso non fa una grinza" e che gli atti di gestione devono essere legalmente inappuntabili perché nascono dall'applicazione della legge e sono cosa ben diversa da una scelta politica fanno nascere un dubbio: non sarà che di D'Innocenzo vuole applicare nei confronti dell'amministrazione il vecchio detto "che il bue dice cornuto all'asino"?
"Il consigliere D'Innocenzo dovrebbe sapere che i bandi per gli appalti pubblici non vengono predisposti dal sindaco come peraltro indica chiaramente la legge. Le ipotesi, allora, sono due: dopo tre anni non ha ancora compreso l'abc del consigliere comunale e allora dovrebbe trarne le conseguenze, o, più probabilmente, fa finta di non sapere ben sapendo di dare al cittadino una falsa informazione; ciò è oltretutto scorretto .
I bandi vengono predisposti dalla struttura comunale per obbligo di legge, in quanto da anni il potere della gestione è separato da quello politico, e tendono ad ottenere risultati ben precisi in relazione all'oggetto dell'appalto.
Nel caso dell'appalto per la pulizia dei locali comunali così come per altri tipi di appalto l'iter previsto dalle norme di legge segue logiche molto precise che peraltro, contraddicendosi, lo stesso consigliere di Forza Italia sottolinea allorquando dichiara che "dal punto di vista legale il discorso non fa una grinza".
I cittadini possono stare tranquilli: obiettivo dell'Amministrazione comunale è sempre quello di raggiungere il miglior risultato nel rapporto qualità/prezzo, vale a dire costi da sostenere rispetto ai risultati da raggiungere. Ed è per questo che ci si deve rivolgere a ditte che abbiano le qualità necessarie.
A questo proposito voglio aggiungere che il bando a suo tempo predisposto dal settore "Servizi finanziari" del Comune prevedeva una cauzione particolarmente alta proprio per tutelare i lavoratori in caso di inadempienza della ditta vincitrice dell'appalto. Vecchie situazioni verificatesi anche nella nostra città hanno fatto scuola.
E che dire, inoltre, del limite posto alla residenza delle ditte partecipanti limitato ad appena cinquanta chilometri da Fabriano proprio per determinare il massimo radicamento sul territorio?
Una domanda, infine, nasce spontanea viste le inesattezze delle sue dichiarazione. La sua stessa affermazione "che dal punto di vista legale il discorso non fa una grinza" e che gli atti di gestione devono essere legalmente inappuntabili perché nascono dall'applicazione della legge e sono cosa ben diversa da una scelta politica fanno nascere un dubbio: non sarà che di D'Innocenzo vuole applicare nei confronti dell'amministrazione il vecchio detto "che il bue dice cornuto all'asino"?