Teatro Ragazzi - CAPPUCCETTO ROSSO
Dove
Teatro Gentile
Organizzazione
Ersiliadanza di Laura Corradi
una produzione Estate Teatrale Veronese
organizzato da Comune di Fabriano e AMAT all'interno della Stagione Teatrale 2012/2013
Quando
domenica 14 aprile
Descrizione
ideazione, coreografia, regia e testi Laura Corradi
creato con Midori Watanab - Carmelo Scarcella
musiche originali Fabio Basile
disegno luci e allestimento scenico Alberta Finocchiaro
assistente alla coreografia Midori Watanabe
costumi Silvia Bonetti - Ilenia Rossit
adattamento voci registrate Alfonso De Filippis
voci di
Alfonso De Filippis - Augusto Radice - Alberta Finocchiaro - Laura Corradi
direttore organizzativo Augusto Radice
con il sostegno di MiBAC dipartimento dello spettacolo - Regione del Veneto-Arco
La fiaba è sempre cominciata così, Cappuccetto che disobbedisce e abbandona il sentiero per addentrarsi nel bosco...
Anche qui, Cappuccetto e Lupo , nel ripercorrere la storia, prendono strade laterali, trasgrediscono, aprono varchi di libertà che nessuna delle stesure originali aveva previsto.
Ben presto ci si chiede chi sta conducendo il gioco, Lupo o Cappuccetto? Chi sta ingannando l'altro? E intanto scorrono fiori e seduzione, travestimenti , foto ingiallite e immagini sacre, il bosco, la paura, giochi pericolosi, spari di un cacciatore che da tempo pecca di protagonismo e ora spara a tutto quel che muove.
Tutto questo crea scompiglio in un angolo di cielo in cui sono riunite per l'occasione le anime dei "padri" della fiaba, Charles Perrault e i fratelli Grimm, Jakob e Wilhelm, le cui dispute letterarie attirano l'attenzione di alcuni personaggi sfuggiti al destino ripetitivo della fiaba in questione e di qualche altra figura decisamente inaspettata.
E' un altro pubblico, invisibile, che assiste, sussurra al vicino, brontola, parteggia, litiga e soprattutto, in nome della tradizione, interviene. E' il mondo adulto che vuole rimettere ogni cosa al suo posto e mentre è preso dai suoi princìpi dimentica di cambiare lo sguardo e di accettare il cambiamento.
Ma Cappuccetto e Lupo ne hanno passate tante insieme, tante fiabe, tante epoche e tutte le lingue del mondo. Lei una ragazzina e lui pur sempre un lupo, ma il tempo cambia sempre tutto e loro adesso farebbero qualsiasi cosa per non arrivare alla battuta fatale: oh nonna, che bocca grande hai....
La danza
Tutto lo spettacolo si esprime principalmente attraverso il linguaggio del corpo. La danza non è solo un linguaggio universale e senza confini, è anche il più diretto e quello che più intensamente può parlare alle persone di ogni età.
Il bambino soprattutto, resta immediatamente affascinato da un corpo che danza perchè, non avendo sovrastrutture, non si pone il problema di "capire", ma si lascia invadere da un'emozione senza che questa debba essere necessariamente razionalizzata, tradotta, cosa che a volte gli adulti non sanno fare.
Sa coglierne nel modo più spontaneo e naturale la bellezza, l'energia e il sentimento; quindi ne comprende, anzi ne intuisce, nel migliore dei modi, anche il senso profondo.
La danza è un linguaggio primordiale: l'uomo, ancor prima di parlare, danzava. Le danze rituali, tribali, hanno scandito l'evoluzione dell'essere umano e lo hanno tenuto in contatto con le forze sovrannaturali, il cosmo , la natura. Ogni bambino è più vicino alle nostre antiche origini di quanto lo sia qualsiasi adulto, quindi ne capisce più facilmente il messaggio.
Nello spettacolo inoltre, i due interpreti danno la voce (dal vivo) ai loro personaggi e dialogano con voci registrate fuori campo.
Aspetti pedagogici : lo spettacolo è consigliato per bambini dai 5 anni
Restano i significati profondi della fiaba originaria, i chiari ma mai espliciti riferimenti edipici e alcuni dei grandi interrogativi dell'infanzia comuni ad ogni epoca, come la distinzione fra dovere e piacere (fare ciò che piace o ciò che bisogna fare?), il riconoscimento del bene e del male , la comprensione e l'accettazione del fatto che possono coesistere in un'unica entità.
Resta la necessità di fare ordine in un grande caos emotivo, di crescere e di conoscere, la paura di non farcela, l'attrazione e la repulsione, la tentazione e la trasgressione, il pericolo, la paura, la complicità , le figure distruttive e quelle salvatrici e , come è giusto che sia in una fiaba, il lieto fine.
Resta il fatto che ogni vita è un pericoloso attraversamento: i bambini, e non solo loro, devono poter credere che sia possibile raggiungere una più alta forma di esistenza, attraverso le varie fasi di sviluppo che compongono la crescita. Le storie che parlano di questa evoluzione esercitano un'enorme attrazione sui bambini perchè loro combattono l'onnipresente paura di non farcela, di non essere all'altezza di questo "cambiamento".
I bambini percepiscono intuitivamente che le fiabe sono rappresentazioni simboliche della vita. Loro sanno che quando il lupo divora Cappuccetto, non è la fine della storia, sanno che questo è il simbolo di una rinascita. Con le fiabe il bambino impara a credere che le trasformazioni siano possibili ( per conseguire uno stato superiore di organizzazione della personalità). La fiaba in genere, così come questo nostro nuovo "Cappuccetto Rosso" di cui il pubblico può seguire le tante trasfomazioni in corso, vuole rappresentare i processi interiori e i problemi emotivi legati alla crescita, indicando simbolicamente una strada verso la soluzione, il lieto fine che tutti ci aspettiamo da una fiaba.
Informazioni e biglietti
POSTO UNICO NUMERATO INTERO 8,00 - RIDOTTO 5,00
La riduzione è valida per giovani fino a 14 anni compiuti.
La biglietteria del Teatro Gentile sarà aperta nei seguenti giorni: 4 e 5 aprile dalle 16 alle 19, il 6 aprile dalle ore 19 alle 21, il 12 e il 13 aprile dalle 16 alle 19 e domenica 14 aprile, giorno di spettacolo, dalle ore 16.00