Le tombe principesche

Le tombe principesche


Mostra "Piceni e Celti lungo le rive del Giano"

Costituiscono validi esempi della ricchezza dell'area fabrianese le tombe principesche del periodo orientalizzante (VII sec.a.C.) conservate presso il Museo Archeologico Nazionale delle Marche,  scoperte a Santa Maria in Campo nel 1915 e ancora oggi di assoluto rilievo tra le scoperte archeologiche dell'intera penisola, pari ai più celebri complessi funerari principeschi d'Etruria, Lazio e Campania. Recenti studi hanno inoltre permesso di riproporre l'originaria composizione dei corredi funerari di queste tombe e in particolare quello di una sepoltura passata sempre in secondo piano a causa di errate  associazioni, ma dall'importanza eccezionale: la tomba del tumulo 1.

 

La tomba infatti è riferibile ad un oplita, termine greco che significa guerriero, il cui nome deriva dal particolare tipo di scudo chiamato oplon che componeva la sua armatura. Il reperto rinvenuto nella tomba 1, grazie ai frammenti delle lamine che decoravano la sua superficie esterna, costituisce ancora oggi, a quasi cento anni dal suo ritrovamento, l'unico esemplare in tutto il Mediterraneo di cui si possa ricostruire con un buon grado di approssimazione l'intero apparato decorativo.

 

Proprio l'eccezionalità di questo reperto ha spinto la Soprintendenza per i beni archeologici delle Marche a elaborarne un modello ricostruttivo che potrà essere ammirato all'interno del percorso espositivo.

 

Ma molti altri rinvenimenti meritano di essere conosciuti per la loro importanza storica e scientifica, come ad esempio le sepolture picene e celtiche scoperte negli anni settanta del secolo appena trascorso nell'area del Foro Boario, o il complesso dei vasi in bronzo pertinente ad una tomba picena degli inizi del V sec. a.C. ritrovata presso la frazione Pecorile.

 

Per quanto riguarda i rinvenimenti nell'area del Foro Boario, l'eccezionale presenza di una sepoltura gallica di III sec. a.C. caratterizzata da anfore vinarie, calderoni, una casseruola e un'olpe (brocca) in lamina di bronzo, ci testimonia l'esistenza, nella conca fabrianese, di una florida comunità di galli senoni e richiama palesemente contesti di grande notorietà come le tombe galliche di Montefortino di Arcevia e Santa Paolina di Filottrano, celebri per gli sfarzosi corredi di vasellame metallico, armi e oggetti preziosi. Inoltre la tomba del Foro Boario si collega inevitabilmente all'imponente complesso funerario principesco della metà del IV sec. a.C. rinvenuto sempre a Fabriano in località Moscano e riferibile ad un capo tribù dei galli senoni degno di essere paragonato a Brenno, l'assalitore di Roma nel 360 a.C. Oggi il corredo della tomba di Moscano è conservato presso il Museo Archeologico Nazionale delle Marche.


unesco fabriano 128px
Medaglia Bronzo al Valor Militare Città di Fabriano
Medaglia di Bronzo al Valore Militare
(D.P.R. 10 maggio 1976)
Back to top