Fabriano - 11 novembre 2008
"CINEMA AL CINEMA" Mercoledì 12 e Giovedì 13
Secondo appuntamento domani Mercoledì 12 e Giovedì 13 con il secondo film della 31° Rassegna di Film d'Autore organizzata dalla Società Cinema Riuniti con il contributo dell'Assessorato alla Cultura e Spettacolo del Comune di Fabriano.
Il film "LA RABBIA DI PASOLINI" è stato presentato fuori concorso all'ultima mostra del Cinema di Venezia.
Il film sarà proiettato il Mercoledì alle ore 21.30 ed il Giovedì alle ore 18.30.
La doppia proiezione Mercoledì- Giovedì riguarderà tutte le pellicole. Il costo del biglietto è di 5,00 il mercoledì e di 4,00 il giovedì.
La rassegna è imperniata su sette film selezionati per la loro alta qualità artistica.
MERCOLEDI' 12 / GIOVEDI' 13 NOVEMBRE 2008
LA RABBIA DI PASOLINI
R egia : Pier Paolo PASOLINI
Prod. : ITALIA 1963 (76 min)
FUORI CONCORSO - 65^ MOSTRA DEL CINEMA DI VENEZIA 2008
Torna ricostruito da Giuseppe Bertolucci su un'idea di Tatti Sanguineti uno dei film più invisibili del nostro regista più maledetto: è "LA RABBIA DI PASOLINI", titolato proprio così per distinguerlo dalla versione "ufficiale" del 1963 che univa un mediometraggio di Pasolini e uno di Giovannino Guareschi. Si sapeva che l'autore di "Accattone" aveva approntato un film vero e proprio. C'erano i testi, mancavano le immagini. La Cineteca di Bologna le ha recuperate ed ha registrato i testi di Pasolini, utilizzando le voci di Giuseppe Bertolucci e di Valerio Magrelli. Il risultato è impressionante. Tolta forse la parte "filosovietica" (Gagarin, Kruscev e il collettivismo erano miti vivi e ben saldi nei primi anni 60), il film scorre magmatico e profetico mescolando i funerali di De Gasperi e l'ode a Marilyn Monroe, Giovanni XXIII e i caduti di Cefalonia, la Guerra in Corea e le gare di ballo, l'incubo nucleare e l'avvento della tv, fonte di ogni futuro abominio, con una lucidità visionaria ribadita dalle interviste montate in appendice. Insieme ad alcuni agghiaccianti spezzoni di film e cine-giornali d'epoca che testimoniano il linciaggio quotidiano cui era sottoposto Pasolini. Dalla visione si solleva un dubbio terribile: o Pasolini era davvero un profeta oppure l'Italia è tornata indietro di mezzo secolo.