Progetto "Servizio, non violenza, cittadinanza"
Promozione di proposte diversificate fuori dalla legge 64/01
La Caritas Diocesana organizza percorsi di educazione al servizio e alla solidarietà per giovani dai 14 ai 28 anni durante il periodo estivo.
- più occasioni di servizio civile nazionale (SCN) secondo la legge 64/01,
- favorire la promozione e la progettazione del servizio civile secondo la legge 64/01,
- la promozione di proposte diversificate fuori dalla legge 64/01,
- il sostegno ai nuclei regionale per il servizio civile.
- il dono di un anno dedicato agli altri, agli emarginati e ai poveri soprattutto;
- un'esperienza di totale gratuità e di vita comunitaria;
- un'occasione di educazione alla solidarietà e all'impegno socio-politico;
- una scelta di investimento sulla propria vita.
Le finalità di queste proposte sono:
- Promuovere percorsi di educazione al servizio, alla nonviolenza, alla cittadinanza dei giovani.
- Promuovere e diffondere nelle comunità la cultura della nonviolenza, del servizio e della cittadinanza.
- Stimolare le istituzioni ad investire in modo adeguato nel servizio civile e per forme alternative di difesa nonviolenta della patria.
- Offrire ai giovani occasioni diversificate di impegno.
- Rafforzare una trama di relazione tra giovani, chiesa e territorio.
- Rafforzare a livello diocesano la collaborazione in ambito ecclesiale sul tema dell'educazione giovanile.
- Stimolare la diversificazione delle proposte di educazione giovanile in ambito diocesano.
Nei progetti e nelle esperienze che si vogliono realizzare vanno prese come riferimento alcune scelte di fondo, recepite dall'esperienza di Caritas Italiana in questi anni di servizio civile, come:
- la centralità sia dei giovani sia dei volti di marginalità ;
- la cura della formazione come investimento sulla vita del giovane;
- il recupero dei valori fondanti l'obiezione di coscienza: "dall'obiezione di coscienza alla coscienza dell'obiezione" (don Tonino Bello);
- l'attenzione alla gratuità e alla dimensione comunitaria (nella tradizione dell'esperienza dell'AVS);
- la dimensione ecclesiale e l'animazione comunitaria del progetto;
- l'attenzione al "prima" e al "dopo" nonché l'organicità (e in alcuni casi la propedeuticità) dei progetti qui ipotizzati rispetto al SCN;
- Qualità popolare: come servizio civile, queste nuove proposte dovrebbero guardare a tutti i giovani, e non dovrebbe mancare un'attenzione preferenziale per i giovani in difficoltà, facendo diventare l'esperienza, magari in collaborazione con le istituzioni, anche un'occasione di alternativa alla pena o di recupero sociale o di attenzione anche ai giovani disabili.
- Qualità solidale: non dovrebbe mancare l'attenzione alla solidarietà, non solo in termini educativi ma anche nelle concrete esperienze, privilegiando esperienze di incontro con i poveri vecchi e nuovi che vivono sul territorio.
- Qualità interculturale: andrebbe privilegiata nelle diverse esperienze progettuali la 'interculturalità', cioè favorire l'incontro e il dialogo tra culture diverse.
- Qualità politica: il tipo di progetti e lo stile dovrebbero avere un'ottica di promozione e di advocacy attenta al superamento delle cause delle povertà.
Le indicazioni che qui suggeriamo si vogliono porre da un lato in continuità con l'impegno che Caritas Italiana già vive nel Servizio civile nazionale, dall'altro puntano ad arricchirlo di nuove esperienze che dicano:
- il richiamo al valore della gratuità, non in contrapposizione al compenso del SCN (che è un rimborso forfettario per permettere ai giovani che scelgono questa esperienza di avere un certo grado di autonomia economica ed evitare che vi siano delle discriminazioni di "censo"), bensì per accentuare l'aspetto del "dono" ;
- l'universalità della proposta, ossia potenzialmente aperta a tutti i giovani (e non solo a una fascia ristretta);
- l'efficacia sia nel percorso di vita del giovane che in quello d'impegno delle Caritas diocesane.
Annotiamo subito che il successo della proposta nei confronti dei giovani potrebbe stare nella sua innovatività, ossia nella capacità di cogliere le istanze di solidarietà e partecipazione del mondo giovanile, e contemporaneamente nella sua sostanziale qualità educativa (formale e non formale). Si tratterà quindi di creare dei contatti stabili con i giovani (e non necessariamente quelli già più "vicini" alla sensibilità Caritas), nella consapevolezza che come ci hanno già dimostrato questi cinque anni di SCN "non sono più i giovani che arrivano, ma noi che dobbiamo incontrarli".
Inoltre, centrando molto queste esperienze sull'aspetto educativo-formativo, un nodo essenziale sarà anche quello come garantire una continuità e riconoscibilità del percorso di crescita personale, quale "senso" saprà dare il volontario al suo impegno. Un'altra esigenza che qui abbiamo tenuto in conto è quella di realizzare una struttura "leggera", abbastanza agile per cogliere i cambiamenti dei servizi e degli interessi dei volontari, non troppo complicata quindi da realizzare e da accedere, per non scoraggiare i giovani, tuttavia chiara nelle sue proposte (anche esigenti).
Infomazioni
Caritas Diocesana Fabriano Matelica
Largo F.lli Spacca n. 9
60044 Fabriano
Tel. 0732/ 22429 - 227568
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