Lo Zoo di Vetro con Claudia Cardinale
Lo zoo di vetro è una pièce ambientata nel Sud degli Stati Uniti, in una terra trafitta dal sole, chiusa in sé e refrattaria a qualsiasi cambiamento. Eppure, anche in questo Eden paradossale e aspro, si avverte la presenza dello spirito della guerra da poco conclusa che ancora aleggia sui campi di battaglia. Lo stesso luogo evocato nel titolo, lo zoo, riunisce in sé le idee di protezione e prigionia, rimanda ad esseri vivi ma in gabbia, curati eppure schiavi. Questo zoo, per di più, è di vetro: di un materiale fragile per natura, che rende la situazione ancora più beffarda. E' questo suo essere una metafora moderna ed eterna che dona all'opera di Tennessee Williams un valore extratemporale. Tuttavia, Williams sceglie di collocare il proprio testo in una preciso spazio e in un preciso tempo: è in uno Stato del Sud, nell'epoca post-bellica, che si svolgono le vicende di una famiglia decaduta, i Wingfield. Amanda ricorda di quando era una ragazza affascinante e sicura di sé e guarda con pietà alla sua attuale condizione: ora ha un figlio, Tom, ed una figlia zoppa e fragile, Laura. E' Laura a custodire con immensa cura la collezione di piccoli animali di vetro che dà il nome e il senso all'intero dramma. Non è un caso che, fra tutti i suoi animali, Laura ami particolarmente un unicorno, simbolo dell'inconsistenza delle illusioni. La madre Amanda tenta di contrastare questa fragilità con un tenace vitalismo e convince il figlio Tom ad invitare a pranzo uno dei suoi amici, sperando che dall'incontro con Laura possa nascere un rapporto, un dialogo, un'amicizia, qualcosa che provochi un cambiamento. Tom invita Jim O'Conor, la personificazione dell'ideale di Laura, l'unicorno del suo zoo di vetro. Jim è educato, cortese, impeccabile, insomma perfetto...e fidanzato già da tempo con una brava ragazza cattolica e irlandese di nome Betty. A Laura non rimane che sorridere, allontanarsi e poi tornare per deporre nelle mani di Jim "un souvenir": il suo unicorno di vetro. Gli dona così il pezzo più pregiato della sua collezione, come un ostaggio, un prigioniero che non tornerà più indietro. Dalle parole di Williams desidero arrivare a far emergere non tanto, o non soltanto, la tragica realtà del presente in cui si sviluppa il dramma della famiglia stessa, ma parte del percorso a ritroso che li ha portati a questo presente. Non a caso Williams, in una modernissima presentazione al testo (parte integrante del testo stesso) parla di "dramma della memoria" ed affianca, ad una scrittura iper realista, un'idea di scena simbolica, un luogo appunto della memoria dove ogni frammento di vita rimanda ad un "fantasma" passato ma comunque presente nel quotidiano.