Calendario eventi
Luogo BIBLIOTECA MULTIMEDIALE ROMUALDO SASSI
Sabato 9 Luglio alle ore 18, presso la Biblioteca Multimediale "R.Sassi" Largo S.Francesco, 1/B, Fabriano, si terrà un evento di presentazione dei Fellow di Ashoka Italia. Siete tutti invitati a scoprire il lavoro di alcuni tra i maggiori innovatori sociali, persone che hanno messo in campo le loro competenze e il proprio lavoro per affrontare e risolvere in maniera creativa i problemi della nostra società. Saranno presenti gli imprenditori della rete Ashoka per parlare del proprio lavoro e raccontare la propria storia.
Venite a conoscerli!
Saranno presenti:
Paulo Lima: ha creato Viração Educomunicação, una pubblicazione cartacea a basso costo per stimolare la partecipazione dei bambini e degli adolescenti alla vita civile e al processo decisionale delle loro comunità.
Il suo approccio si basa sul coinvolgimento dei giovani su questioni di fondamentale interesse come l'AIDS e la povertà, impegnandosi prima a livello locale, poi unendo i loro sforzi insieme a livello regionale e nazionale. Il Consiglio Editoriale giovanile dell’organizzazione, "Virajovens" è composto da giovani volontari provenienti da diversi stati e classi sociali che partecipano al processo decisionale e alla pubblicazione della rivista. Nel team di comunicazione sono presenti anche adulti professionisti, che partecipano a livello gratuito, fornendo le loro competenze per la formazione dei giovani partecipanti. Ashoka Fellow dal 2006, è in Italia dal 2009 per diffondere il concetto e le pratiche di Viração. In Italia coordina la campagna europea Prendiamoci Cura del Pianeta, un progetto europeo di edu-comunicazione ambientale al quale partecipano centinaia di scuole di 16 paesi. In partenariato con la Fondazione Mondo Digitale, sta sviluppando la piattaforma online www.phyrtual.org
Judi Aubel: dopo molti anni di lavoro nelle comunità in Africa, America Latina ed Asia, Judi ha realizzato che le nonne godono di un’eccezionale autorità all’interno delle famiglie su tutte le questioni riguardanti donne e bambini, dispensando inoltre consigli agli uomini su queste tematiche.
Judi ha interpretato questo loro ruolo come un’opportunità ed ha deciso che le nonne dovrebbero essere viste come una risorsa piuttosto che come un ostacolo. Invece di escluderle a causa della loro influenza ''negativa'', Judi ha sviluppato un approccio per coinvolgerle e far leva su questa loro influenza sfruttandola in positivo, per promuovere un cambiamento socio culturale e rimuovere quelle pratiche cosi negative per donne e bambini. Questo approccio inclusivo nei confronti delle nonne, è diventato il pilastro dell’organizzazione no-profit co-fondata da Judi: “Grandmother Project – Change through Culture (GMP)” (Progetto Nonna- Portare il cambiamento attraverso la cultura).
L’organizzazione sostiene le comunità nel diventare più resilienti supportandole nel riconoscere e coltivare i loro punti di forza così da poter identificare e risolvere più efficacemente le diverse sfide che dovranno affrontare. Judi ha sviluppato questo approccio inclusivo nei confronti delle nonne principalmente in Africa occidentale e poi in America Latina ed in Asia, essendo però fermamente convinta che le nonne siano un’importante risorsa culturale per le famiglie e le comunità anche in tutte le società non occidentali.
Flaviano Bianchini: Flaviano è un ambientalista e naturalista. Ashoka Fellow dal 2012, è specializzato in Gestione e Valorizzazione delle Risorse Naturali da diversi anni si occupa delle violazioni dei diritti umani e dei danni alla salute relazionati con le industrie estrattive, specialmente in America Latina.
I suoi studi sull’impatto delle attività estrattive su ambiente e salute hanno portato alla modifica della legge mineraria in Honduras, all’adozione di misure precauzionali da parte della Commissione Interamericana dei Diritti Umani in Guatemala e all’approvazione di leggi sul benessere della città di Cerro de Pasco in Perù.
Tra il 2007 e il 2009 ha condotto una campagna di sensibilizzazione sull’impatto dell’attività mineraria in America Latina in collaborazione con Amnesty International. Candidato ambientalista dell’anno dalla rivista La nuova ecologia nel 2008 ha ricevuto il premio lavoratore sociale dall’università San Carlos del Guatemala nel 2006 e il premio Chatwin nel 2010 per il suo libro “In Tibet un viaggio clandestino”.
La sua organizzazione, SOURCE INTERNATIONAL, si pone come obiettivo quello di risolvere il problema delle violazioni dei Diritti Umani legate a tematiche ambientali e, in particolare, quelli provocati da grandi industrie estrattive pubbliche o private.
Francesca Fedeli: Attraverso la sua organizzazione, Fight the Stroke (FTS), Francesca Fedeli sta sviluppando un approccio olistico al problema dell’ictus infantile, con importanti implicazioni anche nella cura di molte altre malattie.
A differenza dell’ictus negli adulti, che può essere prevenuto attraverso uno stile di vita salutare, le cause dell’ictus infantile sono multiple e per lo più sconosciute. Il fenomeno è più diffuso di quanto non si pensi: ogni anno ne soffrono 2/3 bambini su 1000. Francesca fornisce alle famiglie un meccanismo per affrontare e comprendere cosa accade ai figli, aiutando le famiglie a sentirsi sostenute da una rete internazionale di genitori nella stessa situazione.
Le tecniche di riabilitazione ideate da Francesca possono essere svolte a casa e non in ospedale, offrendo al bambino un ambiente familiare e sicuro in cui progredire. Francesca ha progettato un sistema di riabilitazione che unisce strumenti tecnologici con la riabilitazione domestica. Applicando le ultime scoperte scientifiche sulle cellule del cervello responsabili dell’imitazione e dell’empatia, i cosiddetti neuroni specchio, Francesca ha creato un nuovo approccio alla riabilitazione che usa tecnologia videoludica wireless (basata ad oggi sul sistema Microsoft Kinect). Mentre i bambini si divertono giocando, il software raccoglie dati su tutti i movimenti del corpo, per proporre poi un programma di riabilitazione interattivo e personalizzato in base ai progressi del bambino. La raccolta di questi dati può poi fornire una base scientifica per meglio comprendere l’ictus infantile e creare un nuovo modello integrato di trattamenti. Spostando la riabilitazione dall’ospedale alla casa del paziente, i genitori godono dei benefici terapeutici dell’essere direttamente coinvolti nei miglioramenti dei figli.
Riccarda Zezza: Riccarda ritiene che l'equilibrio tra lavoro e vita privata debba essere ridefinito radicalmente, in modo che i periodi di congedo parentale non siano più visti in conflitto con la propria carriera.
Per fare questo Riccarda si confronta sia con le donne, per consentire loro di vedere i propri istinti e capacità genitoriali in un’ottica di crescita personale, sia con i datori di lavoro (in gran parte nel mondo aziendale) per ridefinire il congedo di maternità e di cura parentale come opportunità per lo sviluppo di competenze chiave utili sia a casa che sul posto di lavoro. Riccarda si riferisce a questo concetto con La Maternità come un Master (MaaM). Il suo primo programma (Piano C) prevede la predisposizione di spazi in cui le madri possano dedicarsi attivamente allo sviluppo di varie abilità, durante il congedo per maternità o poco dopo. Il suo secondo intervento (MaaM) mira direttamente a cambiare la percezione del periodo di congedo nella cultura aziendale.
Vincenzo Linarello: Vincenzo è impegnato a delegittimare la mafia come unica strada per trovare lavoro, creare ricchezza e soddisfare i bisogni della comunità.
Gioiosa Ionica, in Calabria, è una delle provincie più povere d'Italia e si trova in una delle regioni più povere d'Europa. Larga parte dell'economia è sotto il controllo della 'ndrangheta, la mafia locale. Vincenzo sta tentando di cambiare le cose creando un'economia positiva, parallela ad un’economia controllata dalla mafia, che offre alla popolazione locale un'alternativa alla disoccupazione o alla collaborazione con il crimine organizzato. Ha creato Consorzio Goel,un consorzio di imprese sociali e aziende agricole che collaborano per creare una “holding democratica per il cambiamento” con l'obiettivo finale di liberare l'economia dalla soffocante cappa della 'ndrangheta. Vincenzo crede che la ricchezza possa essere creata, in Calabria come altrove, senza doversi necessariamente associare con il crimine organizzato, e lo dimostra attraverso l'esempio di un'economia inclusiva, orientata al sociale e sostenibile per l'ambiente. Quest'economia alternativa può creare posti di lavoro, valore e benessere sociale, delegittimando al contempo la mafia come unica speranza per la popolazione locale. Le persone sarebbero meno restie a schierarsi contro la mafia se non dipendessero economicamente da essa, e questo sarebbe un importante passo avanti verso la sua sconfitta.
Dario Riccobono: Dario crede che la dipendenza sociale, culturale ed economica dalla mafia possano essere sconfitte attraverso l'azione collettiva degli individui facendo leva sul loro peso come consumatori.
Dario sta dando ai consumatori il potere di distruggere l'influenza culturale ed economica della mafia. La Sicilia è patria di una delle più potenti organizzazioni criminali italiane, Cosa Nostra, che soffoca le opportunità imprenditoriali attraverso il controllo dell'economia locale. Prima dell'intervento e degli sforzi di Dario, la maggior parte dei Siciliani vedeva la situazione come un dato di fatto immutabile, accettando in silenzio il controllo della mafia. I giovani siciliani, se ne hanno la possibilità, tendono a lasciare la loro terra in cerca di opportunità altrove. Dario sta cambiando il paradigma culturale creando, per gli imprenditori, opportunità economiche libere dal controllo della mafia e dando ai consumatori nuovi ventagli di opzioni. Così facendo sta educando le nuove generazioni sull'impatto della mafia, rompendo il velo di omertà su cui si fonda tale potere.
Alfonso Molina: Alfonso integra la tecnologia e l'educazione per favorire tra i giovani un apprendimento di tipo esperienziale e orientato al problem-solving, in modo da equipaggiare le nuove generazioni con gli strumenti del XXI secolo. Alfonso usa la tecnologia per attivare e motivare i giovani, facendo leva sulla loro attenzione ed apertura per aiutarli a sviluppare abilità legate alla soluzione creativa di problemi e alla capacità di prendere decisioni. Lo fa sia sul piano individuale (con l'obiettivo di aiutare il giovane a trovare la sua strada nell'apprendimento e nel lavoro) che a livello collettivo (stimolando tutti i partecipanti a proporre soluzioni per problemi locali o su scala globale). Questo processo permette di sviluppare un set di skill utili nella vita, come la creatività, la capacità di negoziazione e l'auto efficacia, per aiutare i ragazzi a migliorarsi costantemente e a percepirsi come attori del cambiamento. Alfonso ha testato questo metodo nella sua organizzazione, la Fondazione Mondo Digitale di Roma, che offre alle scuole e a i giovani disoccupati momenti di apprendimento pratico, con l’aiuto della tecnologia. Alfonso dà accesso a tecnologie interattive avanzate, come camere per la realtà virtuale o laboratori 3D, per stimolare nei giovani la passione per la ricerca e l'apprendimento. Con l'aiuto dei numerosi volontari, Alfonso fa leva su queste esperienze per aiutarli a trovare la propria strada: alcuni vengono riportati con successo nelle scuole, altri instradati verso una professione.
Luciana Delle Donne: Con il suo progetto Made in Carcere Luciana offre alle detenute dei lavori adeguatamente retribuiti mentre stanno ancora scontando la pena. La sua mission è quella di creare opportunità di lavoro sostenibili per le detenute, restituendo dignità alla loro condizione e insegnandogli nuove abilità spendibili sul mercato del lavoro, per ridurre il fenomeno della recidività. Riesce a fare questo attraverso un potente brand di prodotti tessili, che riesce a generare una domanda tale da rendere sostenibili salari adeguati per le lavoratrici. Queste sono assunte con un contratto regolare che permette loro di finanziare le spese legali e di risparmiare qualcosa durante il loro primo periodo di detenzione. Il suo modello si completa attraverso partnership con aziende for-profit che donano le materie prime. Tale modello virtuoso è stato preso a modello dal Ministero dell’Interno come l’unico realmente funzionante in Italia.
Aprirà l’evento Alessandro Valera, direttore di Ashoka Italia.
Ashoka è una associazione internazionale fondata nell’81 negli Stati Uniti e operativa in Italia dal 2014. E’ la più grande rete al mondo di imprenditori sociali di cui sostiene soluzioni di successo ai problemi della società. E’ oggi presente in più di 80 Paesi e conta circa 3300 Fellow (membri associati). Gli imprenditori che operano in Italia hanno superato le 5 fasi di selezione per entrare a far parte di Ashoka e sono ora i nuovi Fellow Ashoka, una carica che li accompagnerà per tutta la vita.
Ashoka applica un processo di selezione standard, uguale per tutti gli imprenditori sociali in qualsiasi latitudine essi si trovino, il quale si compone di due fasi nazionali e tre internazionali.
Per la prima volta questa selezione si è svolta anche in Italia: gli imprenditori candidati a diventare Fellow si sono confrontati in lunghi colloqui con esperti, i quali hanno analizzato a fondo i loro progetti e percorsi di vita per assicurarsi che tutti e cinque i criteri che Ashoka ricerca in un imprenditore sociale fossero soddisfatti.
Ashoka è in continua ricerca di nuovi imprenditori sociali, è possibile segnalarli tramite questo link.
Per maggiori informazioni è possibile contattare Enrica Cornaglia: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. ; cell.3496400701
Venite a conoscerli!
Saranno presenti:
Paulo Lima: ha creato Viração Educomunicação, una pubblicazione cartacea a basso costo per stimolare la partecipazione dei bambini e degli adolescenti alla vita civile e al processo decisionale delle loro comunità.
Il suo approccio si basa sul coinvolgimento dei giovani su questioni di fondamentale interesse come l'AIDS e la povertà, impegnandosi prima a livello locale, poi unendo i loro sforzi insieme a livello regionale e nazionale. Il Consiglio Editoriale giovanile dell’organizzazione, "Virajovens" è composto da giovani volontari provenienti da diversi stati e classi sociali che partecipano al processo decisionale e alla pubblicazione della rivista. Nel team di comunicazione sono presenti anche adulti professionisti, che partecipano a livello gratuito, fornendo le loro competenze per la formazione dei giovani partecipanti. Ashoka Fellow dal 2006, è in Italia dal 2009 per diffondere il concetto e le pratiche di Viração. In Italia coordina la campagna europea Prendiamoci Cura del Pianeta, un progetto europeo di edu-comunicazione ambientale al quale partecipano centinaia di scuole di 16 paesi. In partenariato con la Fondazione Mondo Digitale, sta sviluppando la piattaforma online www.phyrtual.org
Judi Aubel: dopo molti anni di lavoro nelle comunità in Africa, America Latina ed Asia, Judi ha realizzato che le nonne godono di un’eccezionale autorità all’interno delle famiglie su tutte le questioni riguardanti donne e bambini, dispensando inoltre consigli agli uomini su queste tematiche.
Judi ha interpretato questo loro ruolo come un’opportunità ed ha deciso che le nonne dovrebbero essere viste come una risorsa piuttosto che come un ostacolo. Invece di escluderle a causa della loro influenza ''negativa'', Judi ha sviluppato un approccio per coinvolgerle e far leva su questa loro influenza sfruttandola in positivo, per promuovere un cambiamento socio culturale e rimuovere quelle pratiche cosi negative per donne e bambini. Questo approccio inclusivo nei confronti delle nonne, è diventato il pilastro dell’organizzazione no-profit co-fondata da Judi: “Grandmother Project – Change through Culture (GMP)” (Progetto Nonna- Portare il cambiamento attraverso la cultura).
L’organizzazione sostiene le comunità nel diventare più resilienti supportandole nel riconoscere e coltivare i loro punti di forza così da poter identificare e risolvere più efficacemente le diverse sfide che dovranno affrontare. Judi ha sviluppato questo approccio inclusivo nei confronti delle nonne principalmente in Africa occidentale e poi in America Latina ed in Asia, essendo però fermamente convinta che le nonne siano un’importante risorsa culturale per le famiglie e le comunità anche in tutte le società non occidentali.
Flaviano Bianchini: Flaviano è un ambientalista e naturalista. Ashoka Fellow dal 2012, è specializzato in Gestione e Valorizzazione delle Risorse Naturali da diversi anni si occupa delle violazioni dei diritti umani e dei danni alla salute relazionati con le industrie estrattive, specialmente in America Latina.
I suoi studi sull’impatto delle attività estrattive su ambiente e salute hanno portato alla modifica della legge mineraria in Honduras, all’adozione di misure precauzionali da parte della Commissione Interamericana dei Diritti Umani in Guatemala e all’approvazione di leggi sul benessere della città di Cerro de Pasco in Perù.
Tra il 2007 e il 2009 ha condotto una campagna di sensibilizzazione sull’impatto dell’attività mineraria in America Latina in collaborazione con Amnesty International. Candidato ambientalista dell’anno dalla rivista La nuova ecologia nel 2008 ha ricevuto il premio lavoratore sociale dall’università San Carlos del Guatemala nel 2006 e il premio Chatwin nel 2010 per il suo libro “In Tibet un viaggio clandestino”.
La sua organizzazione, SOURCE INTERNATIONAL, si pone come obiettivo quello di risolvere il problema delle violazioni dei Diritti Umani legate a tematiche ambientali e, in particolare, quelli provocati da grandi industrie estrattive pubbliche o private.
Francesca Fedeli: Attraverso la sua organizzazione, Fight the Stroke (FTS), Francesca Fedeli sta sviluppando un approccio olistico al problema dell’ictus infantile, con importanti implicazioni anche nella cura di molte altre malattie.
A differenza dell’ictus negli adulti, che può essere prevenuto attraverso uno stile di vita salutare, le cause dell’ictus infantile sono multiple e per lo più sconosciute. Il fenomeno è più diffuso di quanto non si pensi: ogni anno ne soffrono 2/3 bambini su 1000. Francesca fornisce alle famiglie un meccanismo per affrontare e comprendere cosa accade ai figli, aiutando le famiglie a sentirsi sostenute da una rete internazionale di genitori nella stessa situazione.
Le tecniche di riabilitazione ideate da Francesca possono essere svolte a casa e non in ospedale, offrendo al bambino un ambiente familiare e sicuro in cui progredire. Francesca ha progettato un sistema di riabilitazione che unisce strumenti tecnologici con la riabilitazione domestica. Applicando le ultime scoperte scientifiche sulle cellule del cervello responsabili dell’imitazione e dell’empatia, i cosiddetti neuroni specchio, Francesca ha creato un nuovo approccio alla riabilitazione che usa tecnologia videoludica wireless (basata ad oggi sul sistema Microsoft Kinect). Mentre i bambini si divertono giocando, il software raccoglie dati su tutti i movimenti del corpo, per proporre poi un programma di riabilitazione interattivo e personalizzato in base ai progressi del bambino. La raccolta di questi dati può poi fornire una base scientifica per meglio comprendere l’ictus infantile e creare un nuovo modello integrato di trattamenti. Spostando la riabilitazione dall’ospedale alla casa del paziente, i genitori godono dei benefici terapeutici dell’essere direttamente coinvolti nei miglioramenti dei figli.
Riccarda Zezza: Riccarda ritiene che l'equilibrio tra lavoro e vita privata debba essere ridefinito radicalmente, in modo che i periodi di congedo parentale non siano più visti in conflitto con la propria carriera.
Per fare questo Riccarda si confronta sia con le donne, per consentire loro di vedere i propri istinti e capacità genitoriali in un’ottica di crescita personale, sia con i datori di lavoro (in gran parte nel mondo aziendale) per ridefinire il congedo di maternità e di cura parentale come opportunità per lo sviluppo di competenze chiave utili sia a casa che sul posto di lavoro. Riccarda si riferisce a questo concetto con La Maternità come un Master (MaaM). Il suo primo programma (Piano C) prevede la predisposizione di spazi in cui le madri possano dedicarsi attivamente allo sviluppo di varie abilità, durante il congedo per maternità o poco dopo. Il suo secondo intervento (MaaM) mira direttamente a cambiare la percezione del periodo di congedo nella cultura aziendale.
Vincenzo Linarello: Vincenzo è impegnato a delegittimare la mafia come unica strada per trovare lavoro, creare ricchezza e soddisfare i bisogni della comunità.
Gioiosa Ionica, in Calabria, è una delle provincie più povere d'Italia e si trova in una delle regioni più povere d'Europa. Larga parte dell'economia è sotto il controllo della 'ndrangheta, la mafia locale. Vincenzo sta tentando di cambiare le cose creando un'economia positiva, parallela ad un’economia controllata dalla mafia, che offre alla popolazione locale un'alternativa alla disoccupazione o alla collaborazione con il crimine organizzato. Ha creato Consorzio Goel,un consorzio di imprese sociali e aziende agricole che collaborano per creare una “holding democratica per il cambiamento” con l'obiettivo finale di liberare l'economia dalla soffocante cappa della 'ndrangheta. Vincenzo crede che la ricchezza possa essere creata, in Calabria come altrove, senza doversi necessariamente associare con il crimine organizzato, e lo dimostra attraverso l'esempio di un'economia inclusiva, orientata al sociale e sostenibile per l'ambiente. Quest'economia alternativa può creare posti di lavoro, valore e benessere sociale, delegittimando al contempo la mafia come unica speranza per la popolazione locale. Le persone sarebbero meno restie a schierarsi contro la mafia se non dipendessero economicamente da essa, e questo sarebbe un importante passo avanti verso la sua sconfitta.
Dario Riccobono: Dario crede che la dipendenza sociale, culturale ed economica dalla mafia possano essere sconfitte attraverso l'azione collettiva degli individui facendo leva sul loro peso come consumatori.
Dario sta dando ai consumatori il potere di distruggere l'influenza culturale ed economica della mafia. La Sicilia è patria di una delle più potenti organizzazioni criminali italiane, Cosa Nostra, che soffoca le opportunità imprenditoriali attraverso il controllo dell'economia locale. Prima dell'intervento e degli sforzi di Dario, la maggior parte dei Siciliani vedeva la situazione come un dato di fatto immutabile, accettando in silenzio il controllo della mafia. I giovani siciliani, se ne hanno la possibilità, tendono a lasciare la loro terra in cerca di opportunità altrove. Dario sta cambiando il paradigma culturale creando, per gli imprenditori, opportunità economiche libere dal controllo della mafia e dando ai consumatori nuovi ventagli di opzioni. Così facendo sta educando le nuove generazioni sull'impatto della mafia, rompendo il velo di omertà su cui si fonda tale potere.
Alfonso Molina: Alfonso integra la tecnologia e l'educazione per favorire tra i giovani un apprendimento di tipo esperienziale e orientato al problem-solving, in modo da equipaggiare le nuove generazioni con gli strumenti del XXI secolo. Alfonso usa la tecnologia per attivare e motivare i giovani, facendo leva sulla loro attenzione ed apertura per aiutarli a sviluppare abilità legate alla soluzione creativa di problemi e alla capacità di prendere decisioni. Lo fa sia sul piano individuale (con l'obiettivo di aiutare il giovane a trovare la sua strada nell'apprendimento e nel lavoro) che a livello collettivo (stimolando tutti i partecipanti a proporre soluzioni per problemi locali o su scala globale). Questo processo permette di sviluppare un set di skill utili nella vita, come la creatività, la capacità di negoziazione e l'auto efficacia, per aiutare i ragazzi a migliorarsi costantemente e a percepirsi come attori del cambiamento. Alfonso ha testato questo metodo nella sua organizzazione, la Fondazione Mondo Digitale di Roma, che offre alle scuole e a i giovani disoccupati momenti di apprendimento pratico, con l’aiuto della tecnologia. Alfonso dà accesso a tecnologie interattive avanzate, come camere per la realtà virtuale o laboratori 3D, per stimolare nei giovani la passione per la ricerca e l'apprendimento. Con l'aiuto dei numerosi volontari, Alfonso fa leva su queste esperienze per aiutarli a trovare la propria strada: alcuni vengono riportati con successo nelle scuole, altri instradati verso una professione.
Luciana Delle Donne: Con il suo progetto Made in Carcere Luciana offre alle detenute dei lavori adeguatamente retribuiti mentre stanno ancora scontando la pena. La sua mission è quella di creare opportunità di lavoro sostenibili per le detenute, restituendo dignità alla loro condizione e insegnandogli nuove abilità spendibili sul mercato del lavoro, per ridurre il fenomeno della recidività. Riesce a fare questo attraverso un potente brand di prodotti tessili, che riesce a generare una domanda tale da rendere sostenibili salari adeguati per le lavoratrici. Queste sono assunte con un contratto regolare che permette loro di finanziare le spese legali e di risparmiare qualcosa durante il loro primo periodo di detenzione. Il suo modello si completa attraverso partnership con aziende for-profit che donano le materie prime. Tale modello virtuoso è stato preso a modello dal Ministero dell’Interno come l’unico realmente funzionante in Italia.
Aprirà l’evento Alessandro Valera, direttore di Ashoka Italia.
Ashoka è una associazione internazionale fondata nell’81 negli Stati Uniti e operativa in Italia dal 2014. E’ la più grande rete al mondo di imprenditori sociali di cui sostiene soluzioni di successo ai problemi della società. E’ oggi presente in più di 80 Paesi e conta circa 3300 Fellow (membri associati). Gli imprenditori che operano in Italia hanno superato le 5 fasi di selezione per entrare a far parte di Ashoka e sono ora i nuovi Fellow Ashoka, una carica che li accompagnerà per tutta la vita.
Ashoka applica un processo di selezione standard, uguale per tutti gli imprenditori sociali in qualsiasi latitudine essi si trovino, il quale si compone di due fasi nazionali e tre internazionali.
Per la prima volta questa selezione si è svolta anche in Italia: gli imprenditori candidati a diventare Fellow si sono confrontati in lunghi colloqui con esperti, i quali hanno analizzato a fondo i loro progetti e percorsi di vita per assicurarsi che tutti e cinque i criteri che Ashoka ricerca in un imprenditore sociale fossero soddisfatti.
Ashoka è in continua ricerca di nuovi imprenditori sociali, è possibile segnalarli tramite questo link.
Per maggiori informazioni è possibile contattare Enrica Cornaglia: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. ; cell.3496400701